Packaging primario: le (bio) materie plastiche a difesa dei prodotti alimentari
Agosto 2021 – Quando parliamo di packaging è fondamentale partire dal suo scopo principale: garantire la protezione e la sicurezza del prodotto contenuto al suo interno, solitamente questa funzione viene svolta dal packaging primario.
Possiamo dividere il packaging in 3 tipologie:
- L’imballaggio primario
- L’imballaggio secondario
- L’imballaggio terziario
L’obiettivo in tutti i casi è lo stesso: il packaging deve proteggere e tutelare i prodotto che contiene in tutte le sue fasi, dalla produzione al trasporto attraverso la vendita fino a raggiungere il consumatore.
Lo scopo primario è quello di difendere fisicamente il prodotto, una vera barriera contro gli agenti esterni attraverso tutta la filiera dal luogo della produzione fino al momento del consumo.
Definizioni di packaging: primario, secondario e terziario
IMBALLAGGIO PRIMARIO:
Si intende la confezione che è direttamente a contatto con il prodotto racchiuso al suo interno, l’ultima linea di difesa tra il prodotto e il mondo esterno. In questo caso la tipologia di materiale utilizzato per realizzarlo diventa fondamentale per la resa della conservazione stessa del prodotto al suo interno. Appartengono a questa categoria principalmente le confezioni di alimenti per esempio i sacchetti per frutta e verdura, le confezioni del caffè, pasta e riso etc.
IMBALLAGGIO SECONDARIO:
E’ il packaging detto anche multipack e contiene più unità di vendita. Non è a contatto diretto con il prodotto finale, può sempre essere rimosso senza alterare le caratteristiche del prodotto confezionato al suo interno. Un esempio sono i multipack delle patatine e i cartoni delle bevande.
IMBALLAGGIO TERZIARIO:
Permette principalmente il trasporto del packaging primario e secondario. E’ l’imballaggio pensato per la sua funzionalità legata alla praticità di trasporto e gestione dei prodotti. Deve evitare contaminazioni e rotture tra i diversi spostamenti delle merci dalle aziende produttrici fino ai rivenditori. Alcuni esempi possono essere i cartoni, i pallet e gli involucri termoretraibili che li avvolgono.
IMBALLAGGI ALIMENTARI SOSTENIBILI
Quando parliamo di packaging primario pensiamo soprattutto al settore alimentare dove la protezione e la sicurezza dell’imballaggio devono essere garantiti. Oltre all’aspetto puramente funzionale il packaging deve rispondere anche ad altri aspetti legati al marketing. Per esempio la riconoscibilità del marchio e i valori che esso trasmette diventano un elemento importante per creare un legame con il consumatore.
La scelta del packaging, la sua riconoscibilità a scaffale soprattutto nella grande distribuzione, dove la forma, il materiale e l’elemento grafico complessivo devono essere fortemente attrattivi, sono ormai elementi imprescindibili per le aziende. In alcuni casi però l’abuso di packaging, l’aggiunta di imballaggi e materiali non necessari ha portato a ripensare e riprogettare gli imballaggi stessi in ottica più green e sostenibile. In particolare nell’ambito alimentare si sono concentrati parecchi studi e ricerche volte a rendere più sostenibile le diverse fasi di progettazione e produzione del packaging partendo dall’utilizzo di materiali sostenibili e biodegradabili.
Scopri i vantaggi del packaging compostabile
Imballaggi sostenibili e sicurezza alimentare
L’ambito della sostenibilità nel mondo dell’imballaggio abbraccia diversi ambiti molto ampi secondo la funzione e la forma del tipo di packaging che si sta analizzando; a partire dalle materie prime per arrivare alla forma dell’imballo stesso per esempio possiamo ormai scegliere di imbottigliare acqua minerale in bottiglie di PET completamente riciclato.
Ad oggi i produttori di acqua e bibite si stanno impegnando parecchio in questa direzione che garantisce completamente la sicurezza alimentare . I cartoni e le scatole sono realizzati interamente con cartone riciclato garantendo la loro fondamentale funzione di imballaggio secondario o terziario.
Lo sforzo maggiore degli ultimi anni sta arrivando però dalle aziende produttrici di film e bobine che si sono concentrate nella realizzazione di pellicole per alimenti, l’ambito che possiamo definire il più complesso poiché l’imballaggio flessibile, generalmente utilizzato come imballaggio primario, rappresenta la soluzione per garantire durata e protezione al prodotto in esso contenuto.
Insieme ai produttori di alimenti si stanno sviluppando soluzioni volte a ridurre il quantitativo di rifiuti generati con l’imballaggio, pur mantenendo tutte le funzioni della stessa confezione, rivolgendosi a confezioni riciclabili oppure compostabili. Importante è anche l’impatto a livello di CO2 emessa nel processo di realizzazione dell’imballo. In questo viene in aiuto il design dell’imballaggio che, non solo prende ormai in considerazione la sicurezza dell’alimento o la shelf-life del ciclo commerciale del prodotto, ma anche tutti i fattori legati al processo di produzione ed alla tecnologia utilizzata per realizzare le materie prime necessarie all’estrusione dei film che compongono la confezione.
Le tecnologie attuali ci consentono di realizzare imballaggi creati con sostanze naturali o prodotti di recupero, capaci di proteggere gli alimenti riducendo l’impatto ambientale garantendo la sicurezza alimentare. Quest’ultima è garantita dalla profonda conoscenza dei materiali utilizzati e da un aggiornamento costante delle normative e dalle nuove tecnologie. Un packaging sicuro per l’ambiente è quello che non si trasforma in rifiuto alla fine del suo utilizzo ma può essere riciclato o recuperato nei suo componenti principali.
Diventa perciò fondamentale ripensare la sicurezza ovvero la sostenibilità ambientale del packaging. La stessa domanda dei consumatori si sta orientando sempre di più verso il packaging sostenibile, l’atteggiamento critico e più sensibile verso tematiche ambientali spinge i consumatori stessi verso packaging sostenibili influenzando le decisioni di acquisto.
I fattori che definiscono la sostenibilità di un prodotto alimentare
La terza edizione dell’Osservatorio Packaging del Largo Consumo di Nomisma presentata il 28 gennaio 2021 riporta 4 fattori principali che aiutano a definire la sostenibilità di un prodotto alimentare per gli italiani:
- Metodi di produzione
- Packaging
- Origine e filiera
- Responsabilità sociale
Come possiamo vedere il packaging rappresenta un elemento importante in grado di incidere sulla percezione di sostenibilità di un prodotto alimentare. Per 1 italiano su 4 la presenza di una confezione sostenibile incide sulla scelta di acquisto del prodotto stesso.
Fonte: Nomisma.
Le caratteristiche del pack che incidono sulle scelte di acquisto:
- Assenza di overpackaging
- Riciclabilità
- Presenza di materie prime derivanti da fonti rinnovabili o a ridotte emissioni di CO2
- Presenza di materiale compostabile o biodegradabile
- Assenza di plastica
E’ chiaro a tutti ormai che la sostenibilità è un elemento chiave nelle scelte di acquisto dei consumatori.
CARATTERISTICHE DEL PACKAGING SOSTENIBILE
Per poter parlare delle caratteristiche di un packaging sostenibile è necessario analizzare cosa significa creare un packaging sostenibile e quali strumenti sono necessari per arrivare ad un risultato di sostenibilità.
Lo strumento principale che attualmente si utilizza per valutare la sostenibilità di un qualsiasi prodotto od oggetto è il Life Cycle Assessment (LCA): si tratta di una metodologia analitica che restituisce tutti i valori di impatto ambientale dall’estrazione delle materie prime fino al fine vita del prodotto preso in esame. Questo strumento ci aiuta ad avere un design dell’imballo sostenibile.
Negli ultimi anni, nel campo degli imballaggi alimentari in particolare, si sono concentrati studi e ricerche per trovare nuove soluzioni alternative alle classiche confezioni proponendo nuove tipologie di packaging realizzati con materiali compostabili e biodegradabili per andare incontro alle esigenze di sostenibilità. L’utilizzo dei biopolimeri ( qui un approfondimento) meglio conosciuti come bioplastiche per gli imballaggi alimentari può essere una alternativa alla plastica tradizionale. Questi derivano da materie prime vegetali quali ad esempio mais, grano o da fermentazione da scarti alimentari. Tali materiali, oltre ad avere un’origine vegetale possono anche avere il loro principale vantaggio nella compostabilità, ovvero la capacità di decomporsi all’interno di impianti di compostaggio industriale, a precise condizioni, al fine di ottenerne compost di qualità aumentando la riciclabilità.
Ora che abbiamo analizzato le caratteristiche delle materie prime utilizzate ed il fine vita degli imballaggi alimentari compostabili, possiamo concentrarci sulle caratteristiche funzionali che si riassumono in una protezione del prodotto in esso contenuto e più nel dettaglio:
- Ermeticità della confezione: l’imballaggio deve essere ermetico per preservare la sicurezza dell’alimento in esso contenuto, le saldature devono tenere.
- Resistenza alla punturazione: il prodotto contenuto all’interno e altri fattori esterni, come le altre confezioni contenute l’imballaggio secondario, non devono forare l’imballaggio primario.
- Barriera all’umidità ed ai gas: per garantire una corretta conservazione del prodotto contenuto all’interno dell’imballo è necessario che il packaging abbia queste caratteristiche per garantire la salute del consumatore.
BIOPOLIMERI PER IMBALLAGGI ALIMENTARI MULTIFUNZIONE
Le caratteristiche fino ad ora analizzate ci consentono di affermare che utilizzando biopolimeri è possibile realizzare imballaggi alimentari tranquillamente fruibili per moltissime applicazioni, come possiamo leggere nella parte finale di questo articolo.
I biopolimeri offrono quindi una varietà di scelte quasi in ogni settore dell’imballaggio alimentare. Hanno caratteristiche fondamentali del tutto similari a quelle dei sistemi di imballaggio tradizionale.
Al giorno d’oggi la scelta di un imballaggio da parte di un produttore, come abbiamo letto in precedenza, dipende moltissimo dalle scelte effettuate dal consumatore di fronte allo scaffale.
Questo fattore, forse non ancora completamente compreso da tutti i consumatori, potrebbe essere la chiave di volta di una rivoluzione verso un packaging sostenibile.
Il nostro progetto è nato dall’unione di cinque eccellenze tecnologiche italiane che lavorano in sinergia per l’innovazione del packaging in ottica sostenibile e circolare: Novamont, leader nella produzione di bioplastiche, Ticinoplast, innovatori tecnologici di film in bolla per il mercato del packaging flessibile, SAES Coated Films, specializzati nella deposizione a base acqua di coating ad alta barriera, Sacchital Group, specialisti in ecodesign per il packaging flessibile e IMA Flexible Packaging Hub, progettisti e produttori di macchine per il confezionamento con film flessibile.